Sweet Sacrifice
>> giovedì 1 dicembre 2011
Quando ci si perde nel respiro di qualcun altro, quando si scappa restando immobili, quando gli anni non cancellano i ricordi.. quando si vive un dolce sacrificio per sempre.
Cara Me Stessa,
Indirizzerò questa lettera a me stessa ora che faccio il punto della situazione di questa storia, iniziata tanti anni fa.
Era il Quarto anno a Hogwarts, oramai avevo i miei giri, il mio gruppo d’amici, forse la disperazione di qualche professore.
Essendo una ragazza con un nome cosi dolce non avrei dovuto scorazzare per corridi sghignazzando e non rispettando nemmeno una regola di questo posto.
Ma si sa ero lì per volere dei miei più che per il mio, Studiare l’ ho sempre vista un blocco alla mia creatività.
Io mezza strega e mezza babbana..io che già cosi mi differenzio fin troppo dagli altri ero decisa a lasciare il segno…
*Sala comune Corvonero.
-devi essere fuori di testa se pensi di poter fare una cosa simile Jhon- una graziosa ragazza dal viso a cuore stava bisbigliando in compagnia di altri 3 ragazzi.
-Dimmi perche no? io sono stufo i meriti migliori vanno sempre ai serpeverde è ora che anche noi ci facciamo sentire, Jhon ha ragione- replicò un altro dei tre ragazzi seduti appartati vicino alla finestra.
-e dimmi Erick vuoi metterci anke la firma per caso?- rincalzò la ragazza con aria divertita.
-Comunque cos’è che dovrei fare io?- continuò domandando ai tre il loro piano.
-Tu dovresti solo trovare la chiave della aula di pozioni, al resto pensiamo noi.. sarà una sorpresa anche per te vedere la faccia di Piton quando entrando in classe troverà la sua aula “sotto sopra”- spiegò il suo compagno ravviandosi beffardo il suo ciuffo corvino che era sceso a coprirgli gli occhi.
-Va bene ci penserò domani in sala grande a colazione ti farò sapere cosa ho deciso-
La Corvonero si congedò cosi dai suoi amici andando nella sua stanza nel dormitorio delle ragazze. Mentre le sue compagne russavano e dormivano profondamente iniziò a pensare a come sarebbe riuscita a sottrarre queste chiavi , in fondo non era una parte poi cosi pericolosa, prelevarle e rimetterle al loro posto appena Jhon Erick e Peter avevano finito di comporre la loro maracachella.
Sorrise fissando il soffitto tra le tende del letto a baldacchino, per nulla al mondo avrebbe voluto perdere la faccia di Piton e degli studenti di Serpeverde quando l’opera dei suoi amici si sarebbe compiuta.
*Sala grande: Colazione
La sala grande era gremita di persone quella mattina i tre corvonero erano scesi con largo ritardo per la colazione, sebbene la ragazza li avesse aspettati, loro si sedettero negli ultimi posti. Il tempo di addentare un biscotto e i piatti si svuotarono con grande rammarico dei tre
-Va bene io ci sto per la fine delle lezioni avrete la chiave- disse lei avvicinandosi velocemente prima di risalire il castello per una delle tante lezioni.
Jhon Erick e Peter trovarono in questo il piu bel buongiorno che potessero ricevere nonostante lo stomaco che avrebbe continuato a brontolare fino all ora di pranzo.
*La seconda ora: trasfigurazioni
-professoressa sto malissimo!-
Nel completo silenzio dell’ aula una voce troppo comune alla Mc Grannit risuonò, alzando gli occhi e arricciando le labbra la professoressa di Trasfigurazione cerco il volto tra i banchi
Una chioma nera lucente rispose alla donna.
-sei sempre tu.. avanti cos’ hai questa volta?
-un terribile mal di stomaco professoressa credo che mi abbai fatto male qualcosa, forse dovrei andare in infermeria ..anzi sicuramente… -
rispose la ragazza che dall’ ultimo banco stava interpretando la perfetta copia di una moribonda.
La professoressa fece scocchiare la lingua con aria di disgusto, la fisso per alcuni istanti e poi disse: - va pure.. – con aria poco convinta liberò la Corvonero dall’ ora di lezione che sarebbe seguita.
Appena uscita dalla classe tuttavia l’aspetto malaticcio scomparve dal suo volto, facendo molta attenzione si diresse verso l’ ufficio di Gazza.
-oh.. aiuto…ahhh- l’aria verdognola e le mani sullo stomaco erano di nuovo pronte per la messa in scena.
Gazza la guardò sospettoso, conosceva bene quella ragazza sebbene ci mise parecchio per riconoscerla finche lei non gi disse il suo nome per dire il vero.
-dovrebbero vietarti di fare quello che vuoi signorina.. – commentò l’uomo alzandosi dalla sua impolverata scrivania
-presto chiama madama Chips sto per svenire non ce la faccio ad arrivare in infermeria..- replicò con urgenza lei, fingendo di stare sempre peggio.
Gazza preso dal panico credendo ciecamente alle sue suppliche corse a chiamare la strega infermiera.. corse.. zoppicò !..via piu in fretta che poteva con a seguito la sua fida gatta Miss Purr che era appena arrivata al castello come compagnia del magono
Appena Gazza uscì dal suo ufficio la giovane si immerse nella fitta ricerca delle chiavi, c’ era una bacheca appesa al muro pieno di muffa che le conteneva tutte, ma serviva una altra chiave per poterla aprire. Sicura che Gazza non se la fosse portata dietro cominciò a rovistare qua e là.
Cassetti pieni di fogli e polvere, uno scaffale pieno di alambicchi senza senso, un armadio impolverato pieno di catene e fruste che per fortuna aveva smesso di usare da molto tempo.
Gazza e la Chips sarebbero tornati prestissimo doveva sbrigarsi, aprì l’ ultimo cassetto e un mazzo di chiavi fece capolino tra una quantità enorme di cartacce.
Provo chiave per chiave finché… ecco quella giusta! la bacheca era aperta.
Con lo sguardo lesse velocemente ogni targhetta soprastante alla chiavi appese.
Babbanologia , divinazione , storia della magia .. ed eccola Pozioni! L’afferro e la mise in tasca in lontananza senti Gazza fare strada alla Chips chiuse la bacheca alla meglio senza il giro di chiave , corse dietro la scrivania la getto nel primo cassetto lo richiuse e si riprovocò l’aria malata.
Quando la Chips entrò aiuto la corvonero ad arrivare in infermeria per le cure.
*Sala comune Corvonero.
-eccola. – una chiave d’ottone ricadde le tra le mani di Jhon che stupefatto per la puntualità guardò l’amica con con aria ammirata e un sorriso beffardo comparì sul volto dei quattro.
Ed eccomi qui,a ricordare i vecchi tempi scrivendo una lettera che non verrà mai spedita,perché non esiste un mittente.
In questi ultimi giorni ho viaggiato molto con i ricordi,ma la mia mente si sofferma inevitabilmente ad un episodio,che ha dato il via ad una serie di eventi,che penso mi abbiano veramente reso felice per la prima volta,ma al tempo stesso siano stati deleteri per la mia personalità. E pensare che è partito tutto da un inconveniente,un incidente di percorso.
Un fiero e purosangue serpeverde come me,incastrato con una corvonero, per lo più mezzosangue.
Un leader,il punto di riferimento per gli amici,molto stimato e rispettato,il capobanda e l’ideatore della maggior parte degli “Incidenti” accaduti ad Hogwarts.
Ero un arrogante,presuntuoso e sciocco ragazzo che all’epoca frequentava il sesto anno,e sembrava che niente e nessuno potesse fermarmi.
Insomma,ero una specie di re…Sibilo,così mi chiamavano. Ma prima o poi,inevitabilmente un re è costretto ad abdicare,lasciando il “trono” della gloria e della fama ad un altro successore.
Ma di questo non voglio parlarne adesso.
Voglio viaggiare nei ricordi,e voglio rivivere a pieno questo ricordo che mi “tormenta” da tempo…
*La sala grande,colazione.
-Questi corvonero stanno osando troppo,ce ne hanno combinato di cotte e di crude in queste ultime due settimane,e noi che facciamo?Come reagiamo?Standocene qui a guardare,facendoci deridere da tutti!Mi stai deludendo Sibilo. Che ti succede?-
-Elf Pink ti sta mettendo con le spalle al muro?Sai,sembra più coraggiosa di te. Dobbiamo fare qualcosa alla svelta,o diventeremo degli zimbelli.-
-Calmati Tim, non mi avrai mica preso per un pivello qualsiasi. Elf Pink sarà sistemata molto presto.
Sono vicino a scoprire la sua vera identità,mi manca tanto così. Lasciami lavorare,vedrai cosa combinerò.-
Disse il giovane ragazzo seduto al tavolo dei serpeverde, mentre bevevo del caffè.
-Ah si e come? Sei un chiaroveggente? Come farai? Avanti,illuminami!-
Continuò Tim in tono sardonico.
-Punto numero uno: non usare quel tono con me,o te ne pentirai. Numero due: Vi ho mai delusi? Lasciatemi fare il mio lavoro. Capito? Tu limitati solo a fare quello che ti dico.-
Disse Sibilo in tono minaccioso, zittendo all’istante “l’amico”.
-Adesso finisci la colazione,io salto la prima ora,ho da fare. Di al professor Vitious che sto male e non sono potuto venire.-
E si alzò dal tavolo,avviandosi verso il dormitorio.
*Stanza delle necessità, poco dopo.
-Finalmente sei arrivato! Ti aspetto qui da stamattina!-
Disse una ragazza molto graziosa,seduta su un divanetto della stanza delle necessità.
-Ho avuto un contrattempo.-
Rispose con menefreghismo Sibilo.
-Allora?Hai scoperto quello che mi serve?Sai che è importante.-
Continuò il ragazzo senza guardarla.
-Certo!Ho fatto come hai detto tu,non ti ho deluso!Sei contento?-
Disse un’eccitatissima ragazza,buttandosi al collo di Sibilo ed iniziandolo a baciare.
-Si,va bene,ma adesso basta,allontanati da me e dimmi il nome di Pink Elf. Avevi detto che era una corvonvero,come te. Dimmelo,vado di fretta.-
Continuò Sibilo in tono estremamente glaciale e freddo.
-Ma Ba…-
Disse la ragazza bloccandosi subito,capendo di aver fatto un errore gravissimo.
-Non osare chiamarmi per nome sciocca,stupida,ingenua,sgualdrina mezzosangue. Adesso dimmi questo cazzo di nome.-
Disse a denti stretti e con rabbia Sibilo,spingendo la ragazza,facendola cozzare a terra.
- V - va bene,scusami.-
Disse la ragazza singhiozzando.
-Va bene Julia,ma la prossima volta sta più attenta,e adesso dimmi il nome,devo andare. Chi è Pink Elf?-
Proferì il ragazzo, che ormai stava dando evidenti segni di impazienza.
Julia rivelò al ragazzo la vera identità di quella Pink elf, e poi senza dire una parola, uscì dalla stanza,a testa bassa.
-Molto bene carissima Pink Elf, la guerra inizia.-
Annunciò Sibilo ghignando malvagiamente.
Cara Elf pink
Perche a quel tempo è cosi che i miei compagni di scorribande mi rinominarono. Forse perche questo soprannome mi si addiceva molto di piu del mio nome, o semplicemente perche serviva un nome in codice che non lasciasse capire chi ero quando coraggiosamente sottoscrivevo i miei diciamo “scherzi creativi”.
Mi aggiudicai questo nome quando sulla riva del lago la notte di Halloween dell anno prima insieme ai mie quattro fidi amici che ormai conoscete, colorai il lago nero di rosa.(da qui Pink)
“dispettosa come un elfo altro che..” dissero Jhon Peter e Erick peccato che l’effetto dell incantesimo duro pochissimo e solo noi lo vedemmo con grande mio rammarico. Ma come potete veder fu un azione che passo alla storia.In ogni caso ammirabile per una ragazzetta del 3 anno, ancora oggi mi chiedo cosa avrebbe detto Silente se l’avesse visto.. o forse lo vide non lo so.
In ogni caso Elf Pink era il mio nome da battaglia.. un nome che questa notte mi è tornato alla memori scrivendo a me stessa ancora di questa storia. L’avevo quasi dimenticato e questo è il nome che mi nasconderà ancora ai vostri occhi
Andando avanti tra i miei ricordi, bhe consegnate le chiavi fu un gioco da ragazzi ma i miei guai cominciarono proprio con quel gesto.
*quarta ora :cura delle creature magiche
-ma come potete pensare di rubare alla professoressa Stefan di berretti rossi.. siete matti!-
-Tu sta tranquilla Elfa Rosa, infondo tra creature magiche dovrete capirvi e tu potresti fargli da babysitter finché non li useremo .- rispose Peter sghignazzando
- se vuoi che ti trasformi in un tubero Peter hai solo da ripeterlo.. – il sorriso dalla faccia del ragazzo si confuse in un espressione di timore * starà scherzando o no?* diceva il suo volto ora paonazzo .
Furono presto azzittiti dalla professoressa che faceva la sua lezione su Berretti Rossi “sono creature simili a dei nani che vivono in buche sui vecchi campi di battaglia o comunque dove sia stato versato sangue umano”recitava la Stefan tra il disgusto della maggior parte delle Corvonero e delle ragazze Grifondoro che seguivano la lezione.
Tuttavia i rimproveri non servirono a molto tra bisbigli e pizzicotti la lezione fin’ con Jhon in punizione pomeridiana con la professoressa e gli altri 3 con 2 rotoli di pergamena sulle creature che bramavano di rubare.
*prima di pranzo
La corvonero con i suoi lunghi capelli svolazzanti rimase a fare da guardia con Erick poco distante dalla recinzione dove la professoressa aveva rinchiuso le carature magiche, 4 file di pesanti scatole li contenevano.
- Ti muovi Jhon? – Sbotto Erick mentre una fila di Serpeverde risaliva la collina tornado da una lezione di Volo.
-dai sbrigati ci sono i serpescemi!- grido la ragazza agitata
PIu veloce ce potevano i 2 ragazzi con l’aiuto del terzo corsero via con uno scatolone a testa lasciando indietro il loro Elfo Rosa.
Mentre anche lei risaliva alcuni serpeverde gettarono un occhio sulla fuga dei ragazzi dell altra casa.
-Che combinate Corvonero?-
disse uno dei ragazzi di Serpeverde suscitando l’interesse della professoressa che li riaccompagnava al castello
Riavviando i capelli la ragazza ostentò uno sguardo acido di sfida
-e a te cosa ti interessa sempre a ficcare il naso? Siete a corto di idee per i vostri stupidi scherzi e cercate ispirazione altrove?-
-attenta a come parli ragazzetta- rispose il giovane ragazzo dai capelli castani , la professoressa richiamò la sua attenzione sollecitandolo a seguire la fila non curante delle accuse che i due si erano scambiati non cosi velatamente
-attenta a come ti muovi…ti tengo d’occhio.. lo so che sei tu l’elfo e quei tre idioti i tuoi gnomi- la avverti in un bisbiglio tra i denti, poi la guardò dalla alto al basso e gli rise in faccia allontanandosi.
La corvonero si limitò a seguire il Serpeverde del sesto anno che si allontanava con sguardo omicida.
*Dopo Pranzo
l’Elfa Rosa decise di saltare il pranzo per la rabbia che le era salita fino alle tempie che pulsavano, ma chi si credeva di essere quell bellimbusto, e come faceva a sapere che lei era Elf Pink, doveva guardarsi le spalle o era solo uno spocchioso serpentello pieno di se che aveva buttato a caso quell’ affermazione?
Aspetto i suoi tre amici alla uscita della sala grande appoggiata a un muro giocherellava con una pallina viola.
La lanciava e la riprendeva con la bacchetta sfilandola dalla tasca sempre piu velocemente.
I tre beffardi corvonero uscirono dalla sala applaudendo per la sua abilità
- Ma di sghignazzare non la smettete mai?-
- e tu di cazziarci?- rispose uno dei tre di rimando.
La risposta della ragazza fu solo un occhiata stucchevole dirigendosi poi nei corridoi come capofila con i maschietti che la seguirono scambiandosi sguardi interrogativi.
* un aula vuota
La corvonero dopo alcuni passi li fece entrare in un aula vuota del pianterreno per parlare.
Giunti nell’ aula illuminata da un caldo sole di Aprile Jhon fu il primo a interrompere qual silenzio da funerale
-bhe che c’è?- domandò alla ragazza
-c’è che i serpeverde mi hanno chiamata elfo rosa e a voi tre gnometti-
le mascelle di tre ragazzi si sganciarono lasciandoli a bocca aperta come degli stupidi
-e come fanno saperlo scusa?-
-no no… gnometto a chi?gli spacco la faccia a chiunque sa stato.. chi è stato?- domando Erick scaldandosi gia i pugni
-Lascia perdere è stato uno del 6° anno credo sia l’unico serpeverde che ha il padre che lavora al ministero, forse fa il gradasso per questo- rispose la ragazza scuotendo poi la testa vedendo l’atteggiamento da boxer dell amico.
-Forse dovemmo rimandare l’operazione “guerriglia” a pozioni che dite?- aggiunse quasi supplichevole , ma sapeva gia la risposta
-No! L’Elfa Rosa e i suoi “gnomi” colpiranno sta notte e peggio del previsto..- concluse senza ammissione di repliche Jhon.
-Non mi piace essere chiamato gnometto- sbotto Erick ancora
-Tranquillo lo vedranno quei serpescemi e Mocciosus chi comanda qui!
La corvonero non replicò nulla avrebbe fatto rimandare quel terribile piano , c’era aria di guai e lei lo sapeva.. ma se quel Serpeverde era deciso a sfidarla avrebbe avuto la guerra.
Quarta lettera : ufficio di gazza
Quinta lettera : la punizione
Cara Elf Pink
Andando avnti nel percorso dei mie ricordi credo che la notte che stava per arrivare disegnò il mio destino. Avrei dovuto fuggire dalla ufficio di Gazza e smetterla con gli scherzi e con qualsiasi cosa che mi portasse ad aver a che fare con lui. Sibilo, che forse era cosi tanto diverso da me da essere come un suono irresistibile. Decisi tuttavia di restare e prendermi la punizione con lui.
*Aula pozioni
Sibilo,insieme ad Elf Pink si trovavano nell’aula i pozione,che era stata letteralmente distrutta dai berretti rossi messi dalla ragazza e i suoi complici.
Ampolle e bocce ridotte in frantumi,un miscuglio di pozioni si mischiavano per terra,assumendo un colore ed un odore minaccioso .I banchi erano stati tutti macchiati e scarabocchiati,tutti gli ingredienti erano stati rovesciati alla rinfusa per l’aula,e tutta la fuliggine dei calderoni era sparsa per la stanza.
-Che lavoro grossolano e rozzo. Si capisce che non è opera mia,devi affinare la tecnica cara ragazza.-
Disse tranquillamente Sibilo rivolto alla ragazza.
Silente e Piton avevano proibito loro di usare la magia,infatti le loro bacchette vennero sequestrate,quindi il lavoro richiedeva più tempo.
-Comunque se vuoi,potrei darti dei consigli molto utili,ma naturalmente vorrei qualcosa in cambio-
Continuò il ragazzo in tono malizioso.
-da te non voglio niente sia chiaro stammi lontano e visto che sei stato cosi carino da offrirti volontario inizia a pulire e taci – Rispose la ragazza rimboccandosi le maniche
Tuttavia ogni volta che il ragazzo sorrideva sentiva lo stomaco fargli le capriole, aveva una stampato sul volto sempre quel ghigno che era insopportabile ma allo stesso tempo era quello che provocava le capriole.
Distolse lo sguardo dal Serpeverde e si guardò attorno con le mani sui fianchi , che casino avevano combinato quei tre.
Sbuffo individuando la parte piu attraente da cui cominciare a pulire ci avrebbero messo giorni.
-Guarda che se continui a guardarti intorno,non finiremo mai. Non credo tu voglia stare a contatto con me per molto tempo-
Disse il giovane Sibilo sorridendo. Poi riprese
-Vuoi una mano?Io qui ho gia finito-
E si asciugò il sudore sulla fronte con espressione soddisfatta verso l’ordine che regnava dalla sua parte di aula che si era incaricato di pulire.
- pero sei bravo come elfo domestico sai-
Rispose la ragazza determinata a dargli filo da torcere. Quella era la peggior punizione che esisteva e non era neanche suo il merito.
-Fa come credi comunque non ho bisogno di te anzi vivevo sicuramente meglio quando non mi rivolgevi la parola
-Sono bravo in molte altre cose sai?Vorresti scoprire i miei lati nascosti?-
Disse maliziosamente,lanciandole un’occhiata di sbieco,rendendosi effettivamente conto di quanto essa fosse carina.
-Ma se non mi vuoi rivolgere la parola,pazienza. Non muoio mica. E salutami la tua compagna Julia appena la vedi. Mi è stata molto utile.-
E con il suo inconfondibile ghigno si andò a sedere su un banco,fissando un angolo della stanza con aria assente,assorto nei suoi pensieri..
La ragazza di alzo pulendosi le mani sulle vesti oramai sporche, andò in direzione del giovane ragazzo moro seduto sul banco, si infilo tra le sue gambe guardandolo dritto negli occhi. Riavvio i capelli castani come per darsi un tono.
- cosa ti fa pensare che mi interessi qualcosa di te che siano le tue spie o i tuoi lati nascosti?- domandò chiamandolo poi per cognome e nel farlo assunse un espressione molto sexy e provocatoria, appoggio le sue mani sulle ginocchia del ragazzo e socchiuse leggermente le labbra dopo aver passato la lingua “distrattamente” sul labbro superiore
Il ragazzo si avvicinò lentamente all’ “elfa rosa”. Era vicinissimo,le sfiorava le labbra.
-Mi stai provocando per caso, Elf Pink?-
Disse con voce arrochita,leccando le labbra della ragazza,e dandole un fugace bacio.
-ti piacerebbe..- rispose lei ghignando senza ricambiare qual tentativo di bacio del ragazzo.
Se pur il suo stomaco si rovesciò e il cuore le finì in gola non cedette alla tentazione di ricambiarlo, era furiosa con lui non certo infatuata
Spinse delicatamente il ragazzo indietro facendogli capire di mantenere la sua posizione.
Devo dedurre che tutto questo pandemonio era per questo? Io non sono una di quelle ragazzine che ti cadono ai piedi Sibilo!-
Con Grande Shock del serpeverde anke lei rivelò di saper il suo nome.
- Pensi davvero che avresti fregato me? Se sono qui è una mia scelta altrimenti nei casini ci saresti finito da solo, e cmq un approccio al quanto deludente, dal grande Sibilo mi aspettavo qualcosa di piu originale per conquistarmi-
-Secondo te ho fatto tutto questo per una cosa così squallida?Che poi nemmeno ne vale la pena,tu hai provocato ed io ho risposto. Tutto qui.
Il vero motivo per cui ho fatto questo dovresti saperlo. Ti volevo semplicemente incastrare.-
Mentì spudoratamente Sibilo. Quella ragazza aveva uno strano effetto su di lui.
Come se non riuscisse a fare a meno di lei. Si fermò ad osservarla come se si fosse incantato.
-perche tutta questa attenzione per me allora?-domando ora sicuramente meno sorridente di prima
-perche hai incastrato me che nenke ho partecipato a tutto questo e non hai incastrato Jhon Peter e Erick?
Domando sfilandosi la maglia per il caldo che cominciava a fare tra le pulizie e le emozioni.
- e comunque stai tranquillo Sibilo me la paghi-
Torno a pulire a terra di tanto intanto mentre passava la spugna sul pavimento alzava gli occhi e lo guardava, il più delle volte i loro sguardi si incrociavano
Provocando un certo imbarazzo entrambi distoglievano immediatamente lo sguardo con un sorriso inevitabile.
Chi dei due mentiva di più?
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A sibilo
Sempre a me stesso scrivo queste lettere raccogliendo le emozioni di un tempo che sembrava perduto, ora nella luce di una candela nella mia stanza trovo l’ispirazione pensando a Lei.
Ne oro gia Completamente perso, passarono i giorni e sudare nel pulire pavimenti e trofei era la cosa piu bella che facessi da anni, persi l’interesse per qualsiasi altra cosa che non fosse passare le notti con quella ragazza.
Mi domandavo cosa avesse, mi chiedevo perche desideravo le sue labbra che sputavano veleno a ogni parola
Eppure un fremito del suo corpo, il tocco di quella pelle candida era l’unica cosa che volessi ogni volta che la guardavo.
Proprio come adesso che lei è di nuovo nella mia vita
La settimana passo non in fretta come la Corvonero sperava, tra battute intriganti sguardi nascosti e sorrisi incerti le notti si susseguivano tra polvere sporco da pulire.
Pochi contatti se non quelli di eterna sfida e di sarcasmo, attimi di silenzi in cui i due casualmente si sfioravano per poi evitarsi nelle ore successive.
Il giorno tra le lezioni c’era poco tempo per pensare e ancora sguardi fuggiaschi alla opra di pranzo e di cena , non davano spiegazione di quello che succedeva.
-sei stanca o distratta?- domandò John alla amica la penultima sera di castigo.
-cosa?- domandò lei completamente assente mentre risalivano le scale verso il dormitorio della loro casa
-ci dispiace che l’hai pagata tu, quel bastardo ce la paga non temere – continuò l’amico guardando di sbieco gli altri due come per cercare una risposta da loro su cosa avesse la loro amica
-oh si.. Jhon come vuoi- rispose distratta piu che mai
*il corridoio
La punizione era terminata, finì alla due del mattino stesso in cui Sibilo percorreva il corridoio del secondo piano per recarsi a lezione.
Non si era conclusa diversamente dalle altre sere qualche battuta qualche provocazione , a nulla servirono le galanterie , e ora non l’avrebbe piu vista se non di sfuggita.
Non poteva avvicinarla non ne aveva motivi, e poi i suoi compagni già lo sfottevano abbastanza domandandogli se aveva occupato il tempo diversamente da pulire una quantità smisurata di coppe e premi.
Camminava a testa bassa il castello era gelido quella mattina alzò il colletto del mantello quando voltando l’angolo SBAM!
Si scontrò con qualcuno che al contrario suo finì rovinosamente a terra. Gia pronto a urlare contro il malcapitato per la poca attenzione massaggiandosi il naso che aveva collimato contro la testa dell altro apri piano gli occhi..
Un calzino abbassato e uno su la pelle candida come la neve una gonna ancora piu corta dovuta alla caduta , il suo cuore gia sobbalzo. Lo sguardo sali ancora ripercorrendo il corpo della ragazza soffermandosi sicuramente su parti che avrebbe permesso di confermare ancor prima del viso chi fosse.
Chiuse ancora gli occhi lacrimanti prima di individuare il voto, gli stav uscendo sangue dal naso
-Non è possibile mi hai stesa-
Disse La corvonero rialzandosi da sola
-oddio stai perdendo sangue- e scoppio a ridere
-Non so quanto sia divertente, sicuramente saprei stenderti senza farmi del male e sarebbe sicuramente piu gratificante per entrambi-
Rispose lui tra un imprecazione e l’altra
-Dai ti accompagno in infermeria.. certo che neanche con il naso rotto la smetti di fare lo stronzo-
* infermeria
L’ elfo rosa raccolse da terra la sua borsa, per la prima volta aveva fatto un gesto spontaneo e carino verso di lui, che ormai si aspettava di essere lasciato li morire dissanguato per quanto interesse lei avesse nei suoi confronti.
Arrivati in infermeria madama Chips non si trovava
-stenditi arriverà.. spero- gli disse la ragazza posando entrambe le borse di cui si era fatta carico
-se ti sdrai con me starei meglio-
-ma la vuoi smettere guarda che provo a curarti io se non la pianti, o ti lascio da solo qui, e comunque Sibilo non era necessario tutto questo per rivedermi.-
Rispose lei sorridendo sinceramente. Il Serpeverde si sedette sul letto con le mani sul naso cercando di fermare la fuoriuscita di sangue.
-fa vedere- disse la ragazza sedendosi accanto
-uuu mamma mia- disse disgustata poi prese una federa la strappo per ricavarne un “fazzoletto” e iniziò a tamponare il sangue
Sibilò era stupito per il suo gesto, una altra sarebbe svenuta alla vista del sangue una di quelle di cui lui si circondava, e infondo lo odiava, ma sembrava diversa, si sarebbe aspettato qualunque cosa, ma non che dopo quella punizione e il suo pressing lei si prendesse cura di lui.
Il sangue fu asciugato e si arresto dopo alcuni minuti come quello di un qualsiasi babbano. Un enorme livido e gonfiore si fece largo sul volto del ragazzo.
-grazie- le disse scrutandola alla ricerca ancora di un motivo per cui lo facesse
La Corvonero Sorrise
-sei inguardabile sai?che diranno le tue concubine ora?-
-spiritosa, tanto le altre non mi interessano. – azzardò spostandogli i capelli dal volto, dopo i tentativi della ragazza nel farlo, senza sporcarsi di sangue.
Un fremito attraversò la spina dorsale di lei, dandogli una lieve pelledoca che il Serpeverde percepì, era la prima volta che la toccava cosi.
Si avvicinò a lei e la mano che le aveva accarezzato il volto fini dietro la nuca della sua infermiera,
Lei si mordicchio le labbra come nel resistere a quello che probabilmente sta volta sarebbe successo.
Madama Chips come una sveglia il mattino presto entrò nella camerata interrompendo il momento, La corvonero voltandosi si alzò immediatamente.
- ma che diavolo.. oh poverino!- escalmò la Chips vedendo il ragazzo e nelle sue condizione, lo fece sdraiare e iniziò con le prime cure
La corvonero segui passo passo ogni movimento della strega e quando la campanella suonò questa le disse
-cosa fai qui tu va a lezione a lui ci penso io.. va!-
Svegliandola nuovamente la cacciò dall infermeria, Elf pink si avvicinò al letto quando la Chips si voltò a prender un ultimo boccettino, mise la sua mano su quella del ragazzo e gli disse
-Ci vediamo Sibilo.-
Spari con la sua chioma fluente sotto lo sguardo del giovane
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